‘Nulla’ (‘noughtes’) e ‘annullamenti’ (‘noughtinges’) nel testo breve di Giuliana di Norwich: un’analisi letteraria
Abstract
Fra gli aspetti meno indagati che riguardano il testo breve di Giuliana di Norwich, uno è particolarmente importante per comprenderne i significati: la sua struttura. Questo saggio, con gli strumenti dell’analisi letteraria, intende mettere in luce che Giuliana ha tradotto le rivelazioni in un programma didattico-spirituale che si articola, come da tradizione, in gradi. Punti di riferimento di questi gradi sono i “tre nulla” citati nella prima visione, in quanto essi identificano un prologo, scandiscono le tappe di una ascesa a Dio e pongono le basi di una triplice conclusione. Questa struttura si rivela capace di rispecchiare le tre ferite (di contrizione, compassione, desiderio di Dio) chieste da Giuliana a Dio e offre una lettura del testo breve indipendente dal testo lungo. Il mio studio risponde contestualmente a un’altra questione, anch’essa affrontata raramente dalla critica: quali sono esattamente i nulla di cui Giuliana intende parlare nel testo breve? Le nuove identificazioni qui proposte valorizzano per la prima volta un aspetto strettamente linguistico: la differenza morfologica e semantica fra ‘nought’, sostantivo (‘nulla’), e ‘noughten’ / ‘noughtinge’, rispettivamente verbo e gerundio inglese (‘annullare’ / ‘annullamento’).