"Iuxta formam aquaeductus": quelle proprietà private al confine con l’acquedotto Traiano-Paolo sulla via Aurelia Antica

Parole chiave: via Aurelia Antica, topografia, catacombe, Processo e Martiniano, archeologia, acquedotto

Abstract

Lungo la via Aurelia Antica, a partire dall'epoca cristiana, si sviluppano alcuni nuclei catacombali, noti attraverso le fonti. Mentre due di essi – San Pancrazio e Calepodio – sono stati scoperti negli anni passati, altri due – quello dei due Felici e di Processo e Martiniano – non sono mai stati rinvenuti. Con il presente articolo si propone una lettura aggiornata della situazione, esaminando anche altre aree private che presentano caratteristiche storico-archeologiche interessanti, nello specifico la zona occupata dal Santuario di Schoenstatt, dalla proprietà CONSEA s.r.l. e dalla Fondazione Piccolomini. Quel che emerge è un quadro variegato, che si fonda sull'analisi di testi scientifici, ma anche su sopralluoghi effettuati e sull'esame di documentazione archivistica. La conoscenza del territorio si rivela, quindi, fondamentale per poter provare a ricostruire un contesto in parte rimasto forse inesplorato e in parte, purtroppo, distrutto nel corso dei secoli, modificato dalle stratificazioni urbanistiche.

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Pubblicato
2021-09-02
Come citare
Cumbo, Cristina. 2021. «“Iuxta formam aquaeductus”: quelle proprietà private al confine con l’acquedotto Traiano-Paolo sulla via Aurelia Antica». De Medio Aevo 10, nº 2:: 519-35. https://doi.org/10.5209/dmae.76515