La comunicazione epistolare come metafora della scrittura in un romanzo di Carmen Martín Gaite ed uno di Antonio Tabucchi
Abstract
Il romanzo epistolare porta implicita nella sua natura di genere una dimensione riflessiva circa l’atto comunicativo che gli conferisce un peculiare statuto metaletterario: la rappresentazione del meccanismo di emissione e ricezione di un messaggio chiama in causa la proposta comunicativa, l’idea di letteratura sulla base della quale l’autore costruisce il proprio pubblico. Attraverso l’analisi delle costanti e variazioni rispetto alle caratteristiche codificate del genere, propongo una lettura comparata di due romanzi dell’ultima decade, uno spagnolo (Nubosidad variable di Carmen Martín Gaite) ed uno italiano (Si sta facendo sempre più tardi di Antonio Tabucchi), mettendo in risalto due visioni antitetiche della scrittura nell’età contemporanea, due manifesti estetici che, nella forma epistolare, sembrano trovare il perfetto veicolo di espressione. All’utopia dell’apparizione dell’interlocutore sognato risponde la dispersione inutile di un messaggio in una bottiglia nelle acque del caosDownloads
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