Cuadernos de Filología Italiana https://revistas.ucm.es/index.php/CFIT <p><em>Cuadernos de Filología Italiana</em> (ISSN 1133-9527, ISSNe 1988-2394) es una revista científica con periodicidad anual, fundada en 1994 por el Departamento de Filología Italiana de la Universidad Complutense de Madrid. Publica trabajo de investigación originales y rigurosos en el ámbito de la Filología Italiana, en español, italiano, inglés o en cualquier otra lengua de amplia difusión internacional.</p> Ediciones Complutense es-ES Cuadernos de Filología Italiana 1133-9527 <p>La revista&nbsp;<em>Cuadernos de Filología Italiana</em>, para fomentar el intercambio global del conocimiento, facilita el acceso sin restricciones a sus contenidos desde el momento de su publicación en la presente edición electrónica, y por eso es una revista de acceso abierto. Los originales publicados en esta revista son propiedad de la Universidad Complutense de Madrid y es obligatorio citar su procedencia en cualquier reproducción total o parcial. Todos los contenidos se distribuyen bajo una licencia de uso y distribución Creative Commons Reconocimiento 4.0 (CC BY 4.0). Esta circunstancia ha de hacerse constar expresamente de esta forma cuando sea necesario. Puede consultar la&nbsp;<strong><a href="https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/deed.es_ES" target="_blank" rel="noopener">versión informativa</a></strong> y el&nbsp;<strong><a href="https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/legalcode" target="_blank" rel="noopener">texto legal</a></strong> de la licencia.</p> <p>&nbsp;</p> Estadísticas anuales https://revistas.ucm.es/index.php/CFIT/article/view/92509 Cuadernos de Filología Italiana Derechos de autor 2023 Cuadernos de Filología Italiana 2023-11-13 2023-11-13 30 447 447 Segnali discorsivi in italiano. Funzioni e posizioni https://revistas.ucm.es/index.php/CFIT/article/view/84010 <p>In questo contributo si esaminano le posizioni occupate dai segnali discorsivi rispetto alle funzioni che svolgono, prendendo in esame un corpus di testi orali e un corpus di testi scritti prodotti nell’ambito dei beni culturali. Le unità considerate per esaminare la posizione sono state determinate seguendo criteri intonativi e criteri sintattici. La distribuzione delle posizioni è stata poi analizzata rispetto alle funzioni, con lo scopo di determinare eventuali correlazioni o preferenze. Dai risultati emerge un quadro complesso, nel quale si confermano alcune preferenze tra funzioni e posizioni già indicate in letteratura, ma soprattutto si evince che la presunta generale preferenza per le periferie non è, nel corpus considerato, affatto confermata. Confrontando i nostri dati con studi precedenti su altri tipi di parlato, possiamo concludere che il carattere di monologicità <em>vs.</em> dialogicità è un parametro determinante nella configurazione del rapporto tra funzioni e posizioni dei segnali discorsivi. Per quanto riguarda le cooccorrenze di più segnali, i nostri dati indicano che le combinazioni di segnali che svolgono funzioni diverse (<em>cumuli</em>) si collocano prevalentemente in posizione iniziale e in posizione indipendente più frequentemente rispetto a quelle che svolgono la stessa funzione che si ripete (<em>catene</em>), che invece tendono a collocarsi in posizione intraclausale.</p> Iolanda Alfano Loredana Schettino Derechos de autor 2023 Cuadernos de Filología Italiana 2023-11-13 2023-11-13 30 207 227 10.5209/cfit.84010 L’espressione del futuro in italiano L2. Analisi di testi scritti https://revistas.ucm.es/index.php/CFIT/article/view/84623 <p>Il presente contributo ha l’obiettivo di descrivere in che modo viene espresso il futuro dagli studenti stranieri frequentanti i corsi di italiano L2 in ambito accademico. La ricerca si basa sull’analisi di testi scritti, prodotti in presenza del ricercatore in anni accademici diversi e in atenei italiani diversi. In maniera particolare, si osserverà il comportamento degli studenti che sono stati destinatari di specifiche istruzioni sugli usi della morfologia per l’espressione del futuro e quello degli studenti che non hanno ricevuto alcuna istruzione in merito.</p> Giovanni Favata Derechos de autor 2023 Cuadernos de Filología Italiana 2023-11-13 2023-11-13 30 229 249 10.5209/cfit.84623 La flessione del nome nel dialetto di Blera (VT). Classi flessive, produttività e genere grammaticale https://revistas.ucm.es/index.php/CFIT/article/view/84953 <p>Questo contributo analizza la flessione del nome nel dialetto di Blera sulla base del <em>Vocabolario del dialetto di Blera</em> di F. Petroselli. Si fornisce, in particolare, una rassegna completa delle classi (e sottoclassi) flessive attestate per tale dialetto indicando la distribuzione quantitativa dei sostantivi nelle varie classi flessive. Tale descrizione viene completata con alcune considerazioni circa il fenomeno del sincretismo – inquadrato nella prospettiva della tipologia canonica –, la semantica dei sostantivi con plurale in <em>‑a</em>, la flessione dei composti, la produttività (intesa in termini qualitativi anziché quantitativi) e la relazione tra flessione e genere (per quanto riguarda sia il rapporto classe flessiva-genere sia le regole dell’assegnazione produttive).</p> Mario Wild Stefano Cristelli Derechos de autor 2023 Cuadernos de Filología Italiana 2023-11-13 2023-11-13 30 251 277 10.5209/cfit.84953 Modalità e dintorni in siciliano: status quaestionis e prospettive di ricerca. https://revistas.ucm.es/index.php/CFIT/article/view/83956 <p>Il contributo propone una rassegna di studi sulla modalità e sulla codifica modale in siciliano che tiene conto sia dei lavori di ambito dialettologico, sia di quelli che si sono occupati di indagare, in maniera approfondita e teoricamente orientata, alcuni settori specifici del dominio modale. Si introduce, inoltre, qui, una raccolta di saggi dedicati ai ‘dintorni’ della modalità, all’interno della quale si esplorano le periferie della categoria, la contiguità con altri domini nozionali e se ne indagano le interazioni con una varietà di ambiti pragmatici, prendendo in considerazione gli studi degli ultimi decenni che a questi argomenti hanno dedicato una attenzione crescente.</p> <p><strong>&nbsp;</strong></p> Luisa Amenta Luisa Brucale Egle Mocciaro Derechos de autor 2023 Cuadernos de Filología Italiana 2023-11-13 2023-11-13 30 9 23 10.5209/cfit.83956 Usi deittici e modali del futuro sintetico nel siciliano nord-orientale https://revistas.ucm.es/index.php/CFIT/article/view/83880 <p>Il contributo presenta i risultati inediti di un’indagine sul futuro sintetico nel siciliano nord-orientale, assumendo come principali criteri di riferimento: la diffusione diatopica; la persistenza dia-generazionale; la presenza di flessione completa della persona del verbo; la tipologia di forme e di impieghi. L’indagine è stata condotta su un vasto areale che comprende, oltre a Messina, punti recessivi/conservativi e centri dinamici/innovativi situati all’interno dell’area nordorientale, lungo il versante ionico e lungo il versante tirrenico. Il campione d’informatori, misto tra uomini e donne, è stato selezionato secondo i parametri sociolinguistici dell’età e del grado di istruzione. I dati sono stati escussi tramite un Questionario di quesiti traduttivi (italiano → dialetto). I risultati della ricerca evidenziano, in prospettiva sincronica, una presenza compatta del futuro sintetico nell’area nord-orientale e un’alta vitalità di impieghi modali e temporali presso l’intero campione; in prospettiva diacronica, essi consentono di esibire importanti evidenze a favore dell’endogenesi del futuro siciliano. In ultimo, verrà proposta una possibile interpretazione in merito alla resilienza del fenomeno nelle varietà messinesi.</p> Elvira Assenza Derechos de autor 2023 Cuadernos de Filología Italiana 2023-11-13 2023-11-13 30 25 39 10.5209/cfit.83880 L’infinito personale in siciliano moderno: aspetti geolinguistici e caratteri strutturali tra sincronia e diacronia https://revistas.ucm.es/index.php/CFIT/article/view/83874 <p>Sia il siciliano antico che quello moderno conoscono una struttura nota come “infinito personale”, ossia un infinito che presenta in una struttura subordinata, tendenzialmente a controllo non obbligatorio, un soggetto esplicito. Le particolarità di questo costrutto sono state evidenziate specie per il siciliano medievale, ma diverse questioni restano aperte sui cambiamenti avvenuti tra la fase medievale e quella moderna. I nodi principali che il contributo si prefigge di indagare sono i seguenti: (1) L’area di diffusione del fenomeno. Grazie a una fitta rete di inchieste sul campo, è stato possibile individuare come epicentro l’area centrale, in particolare quella agrigentina. (2) I cambiamenti strutturali intercorsi tra il siciliano antico e moderno. In particolare, vengono esaminati due fatti: (a) l’eliminazione dell’infinito personale dalle frasi completive; (b) il notevole ampliamento degli elementi che codificano l’argomento nominale dell’infinito, che ha proceduto attraverso una scala che misura il tasso di individuazione del referente.</p> Angela Castiglione Annamaria Chilà Alessandro De Angelis Derechos de autor 2023 Cuadernos de Filología Italiana 2023-11-13 2023-11-13 30 41 62 10.5209/cfit.83874 L’espressione dell’epistemicità e dell’evidenzialità in siciliano. Gli avverbi in -ca https://revistas.ucm.es/index.php/CFIT/article/view/83704 <p>In questo contributo descriverò i mezzi presenti in siciliano per esprimere le categorie dell’epistemicità e dell’evidenzialità. Pur riconoscendo le differenze sul piano concettuale e teorico, mostrerò che il siciliano presenta lo stesso processo di formazione di elementi epistemici ed evidenziali, un processo che ha origine nella fusione di un elemento lessicale (un verbo o un aggettivo) con il complementatore -<em>ca</em>: <em>dicica</em>, <em>parica</em>, <em>penzica</em> e<em> capacica</em>. Dal punto di vista morfologico e sintattico questi elementi si comportano da avverbi; semanticamente, offrono chiari esempi di distinzioni modali e funzionali, a volte anche sottili (per es. in relazione ad una scala epistemica). Data la ridotta autonomia degli avverbi evidenziali ed epistemici del siciliano, il processo che ha portato alla loro formazione è da considerarsi come un processo di grammaticalizzazione. Un’analisi approfondita degli avverbi evidenziali ci porta inoltre a concludere che essi svolgono le stesse funzioni degli evidenziali grammaticali in altre lingue, rendendo pertanto irrilevante la distinzione tra espressioni lessicali ed espressioni grammaticali spesso sottolineata nel dominio dell’evidenzialità.</p> Silvio Cruschina Derechos de autor 2023 Cuadernos de Filología Italiana 2023-11-13 2023-11-13 30 63 82 10.5209/cfit.83704 Traiettorie della modalità: il caso di macari https://revistas.ucm.es/index.php/CFIT/article/view/83884 <p>La parola <em>macari</em> e le sue numerose varianti (<em>macar, magari, maguer</em> ecc.) sono diffuse in tutti i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo e sui Balcani, e mostrano un numero relativamente elevato di significati e funzioni. Nel presente lavoro, dopo una sintetica illustrazione dello stato dell'arte della ricerca, si dedicherà particolare attenzione al siciliano in prospettiva romanza comparata, concentrandosi in particolare sull'italo-romanzo. Verranno analizzati dati antichi e recenti del siciliano, in base ai generi testuali di appartenenza. Si cercherà di identificare una possibile traiettoria dello sviluppo semantico di <em>macari</em> che può essere rappresentata con la traiettoria ottativo &gt; irrealis &gt; possibilità &gt; puramente additivo. Infine, risulterà chiaro che la Sicilia orientale, la parte della regione più influenzata dal greco, ha avuto un ruolo cruciale nella storia di <em>macari</em>.</p> Pierluigi Cuzzolin Rosanna Sornicola Derechos de autor 2023 Cuadernos de Filología Italiana 2023-11-13 2023-11-13 30 83 107 10.5209/cfit.83884 Mi è modali?Costruzioni insubordinate con mi in siciliano nordorientale https://revistas.ucm.es/index.php/CFIT/article/view/83794 <p>Nel presente contributo, avvalendosi di dati dialettologici di prima mano, si intende studiare le proprietà semantiche e strutturali delle clausole introdotte dal complementatore <em>mi</em> in siciliano nordorientale (Rohlfs 1972, De Angelis 2016, 2017, Ganfi 2021). In particolare, viene dato risalto alla costruzionalizzazione (Traugott / Trousdale 2014) delle proposizioni indipendenti precedute da <em>mi</em>. Attraverso il processo di insubordinazione, che prevede la reinterpretazione delle strutture frasali subordinate come clausole indipendenti (cfr. Evans 2007, Lombardi Vallauri 2007, Cristofaro 2016), <em>mi </em>ha guadagnato, nel siciliano contemporaneo, nuovi ambiti di impiego e, al contempo, nuove funzioni. Come mostrato in studi tipologici condotti su campioni rappresentativi di lingue (Mauri / Sansò 2011, 2016), l’insubordinazione permette la rianalisi di valori modali. I dati siciliani confermano questa tendenza, in quanto documentano la presenza di due tipi diversi di insubordinate modali costruite con <em>mi</em>. Le due costruzioni designano, infatti, rispettivamente significato deontico ed epistemico:</p> <p><em>Iddu è amicu soi, <strong>mi</strong> cià fa a catastazioni</em></p> <p>(Lui è suo amico, glielo faccia lui l’atto di catastazione)</p> <p><em>Non <strong>mi</strong> cadiu n’terra</em></p> <p>(Forse è caduto a terra)</p> Vittorio Ganfi Derechos de autor 2023 Cuadernos de Filología Italiana 2023-11-13 2023-11-13 30 109 134 10.5209/cfit.83794 Tra modalità e categorizzazione indessicale: il caso di sapiddu e chi sacciu https://revistas.ucm.es/index.php/CFIT/article/view/83770 <p>In questo contributo si descrivono i diversi impieghi delle strategie <em>sapiddu</em> e <em>chi sacciu</em> in siciliano contemporaneo. <em>Sapiddu</em> (letteralmente ‘sa lui/egli’, con valore ‘forse’, ‘chissà’) esprime modulazione dell’impegno epistemico, intensificazione e significati valutativi sulla base del riferimento - in forma routinizzata - a un individuo di terza persona non specific(at)o (<em>iddu</em>, ‘lui’). In particolare, si ipotizza che in alcuni contesti <em>sapiddu</em> si comporti come un amalgama sintattico all’interno di specifiche distribuzioni. In tali contesti sintattici la strategia assume la funzione (principale) di intensificazione (o enfasi). In questo lavoro si focalizza poi l’attenzione sulla strategia <em>chi sacciu</em> (letteralmente ‘che so?’, con valore ‘non so’, ‘per esempio’), che - sebbene originatasi dallo stesso verbo ‘sapere’ - è invece costruzione spesso impiegata per esprimere la funzione di categorizzazione mediante esemplificazione. Il marcatore <em>chi sacciu</em> viene infatti impiegato come mezzo che introduce uno o più esempi contestualmente rilevanti al fine di costruire categorie di livello astratto. Ciò avviene attraverso meccanismi di analogia e astrazione a partire dagli esemplari enunciati. Il marcatore può altresì fungere da strategia di modulazione dell’impegno epistemico del parlante. Si ragiona in ultimo sul percorso di sviluppo di tali funzioni variamente connesse con il dominio della modalità epistemica e della valutazione.</p> Maria Cristina Lo Baido Derechos de autor 2023 Cuadernos de Filología Italiana 2023-11-13 2023-11-13 30 135 161 10.5209/cfit.83770 L’alternanza dittongo/monottongo nei verbi völë̀ (‘volere’) e pödë̀ (‘potere’) in testi novecenteschi nel dialetto galloitalico di Nicosia https://revistas.ucm.es/index.php/CFIT/article/view/83803 <p>L’alternanza tra forme dittongate e non dittongate nei paradigmi verbali italoromanzi riflette lo sviluppo delle vocali radicali ŏ ed ĕ, a seconda della posizione dell’accento, con forme rizotoniche che presentano sviluppi dittongati, di contro a forme arizotoniche prive di dittongazione (Rohlfs 1968: § 538; Maiden 2004, 2018). In nicosiano, tuttavia, l’alternanza si manifesta anche nelle forme rizotoniche dell’indicativo presente di due specifici verbi,</p> <div><em>völë̀ </em></div> <p>‘volere’ e</p> <div><em>pödë̀</em></div> <p>‘potere’, cosìcché una stessa forma rizotonica ricorre sia con dittongo che con monottongo:</p> <div><em>vuoghjö/voghjö</em></div> <p>‘voglio’,</p> <div><em>vuoë/voë</em></div> <p>‘vuoi’,</p> <div><em>vuò/vò</em></div> <p>‘vuole’,</p> <div><em>vuonö/vonö</em></div> <p>‘vogliono’;</p> <div><em>puozzö/pozzö</em></div> <p>‘posso’,</p> <div><em>puoë/poë</em></div> <p>‘puoi’,</p> <div><em>può/pò</em></div> <p>‘può’ e</p> <div><em>puonö/ponö</em></div> <p>‘possono’. Le forme senza dittongo ricorrono quando</p> <div><em>völë̀ </em></div> <p>e</p> <div><em>pödë̀</em></div> <p>sono seguiti da un infinito; le forme con dittongo ricorrono in tutti gli altri contesti. Tale quadro è spiegato ipotizzando una sequenza di processi (morfo)fonologici in azione in stadi diacronici distinti: una regola di dittongazione legata alla prominenza di sintagma fonologico (Nespor 1993: §8.5; Kager / Zonneveld 1999) è attiva solo in un primo stadio; il nuovo statuto acquisito da ‘volere’ e ‘potere’ nella configurazione con infinito è connesso poi all’immagazzinamento nel lessico mentale di temi verbali non dittongati, distinti da quelli dittongati associati alle strutture che non presentano l’infinito.</p> Salvatore Menza Derechos de autor 2023 Cuadernos de Filología Italiana 2023-11-13 2023-11-13 30 163 176 10.5209/cfit.83803 Sui marcatori modali siciliani formati con il complementatore ca https://revistas.ucm.es/index.php/CFIT/article/view/84005 <p>Scopo del contributo è esaminare alcune forme del siciliano contemporaneo composte da verbo/aggettivo + complementatore, dicica, parica, penzica/penzuca e capacica (letteralmente ‘dice-che’, ‘pare-che’, ‘pensi-che’, ‘penso-che’, ‘capace-che’), classificate come avverbi in Cruschina e Remberger (2008) e Cruschina (2010, 2011, 2015); le prime due hanno valore evidenziale, le altre epistemico. Grande attenzione verrà riservata all’analisi del loro comportamento sintattico per stabilire se ca operi ancora come complementatore. Ai fini della nostra indagine verranno considerati non solo dati di scritto digitato (corpora itWaC e itTenTen16) e di parlato, ma anche i risultati di un questionario volto a raccogliere giudizi di accettabilità, somministrato ad un campione costruito tendendo conto delle principali variabili socio-demografiche. L’analisi dei dati consentirà di verificare se le forme dicica, parica, penzica/penzuca e capacica testimonino un processo di grammaticalizzazione e se sia possibile annoverarle tra gli avverbi.</p> Maria Laura Restivo Derechos de autor 2023 Cuadernos de Filología Italiana 2023-11-13 2023-11-13 30 177 188 10.5209/cfit.84005 Il siciliano bì e l’espressione della miratività https://revistas.ucm.es/index.php/CFIT/article/view/83685 <p>L’articolo tratta l’espressione della miratività in siciliano, prendendo in considerazione le funzioni e gli sviluppi del marcatore del discorso <em>bì</em>. Con miratività si intende l’espressione linguistica della sorpresa, categoria semantica che è legata al dominio della modalità nella misura in cui concerne l’atteggiamento del parlante nei confronti della proposizione. Viene analizzato dunque il caso di <em>bì</em>, in prospettiva insieme sincronica e diacronica: in primo luogo, si mostra come bì svolga principalmente una funzione mirativa, e in secondo luogo viene ricostruita l’evoluzione del marcatore del discorso a partire dall’imperativo del verbo di percezione ‘vedere’. L’analisi permette di riflettere sul concetto di miratività. In primo luogo, in termini diacronici, si osserva come quest’ultima emerga come funzione all’interno dell’evoluzione pragmatico-discorsiva del marcatore del discorso. In secondo luogo, in termini teorici generali, la nozione è discussa come categoria semantica realizzata e osservata ai vari livelli della lingua.</p> Giulio Scivoletto Derechos de autor 2023 Cuadernos de Filología Italiana 2023-11-13 2023-11-13 30 189 206 10.5209/cfit.83685 La Veniexiana: struttura drammatica e momenti lirici https://revistas.ucm.es/index.php/CFIT/article/view/84444 <p><em>La Veniexiana</em>, un’opera teatrale di autore ignoto appartenente alla prima metà del XVI secolo, spicca nel panorama teatrale italiano, e specialmente veneziano, per la sua prospettiva volutamente realistica e per la minuziosa attenzione ai dettagli. Già dalla prima lettura della commedia si percepisce un’ampiezza temporale che, da una parte, permette di affermare che il dramma non aderisce, almeno da questo punto di vista, alle cosiddette regole aristoteliche e, dall’altra, motiva la necessità di una divisione strutturale propria. Nel presente contributo si pretende, studiando il rapporto fra il contenuto della commedia e la sua distribuzione, di cercare di fare un passo in avanti nel processo di scioglimento delle ambiguità che circondano la disposizione della commedia allo scopo di precisarne la struttura. In particolare, si rivolgerà l’attenzione alla sua struttura drammatica e alle funzioni delle liriche che accompagnano la commedia nell’unico manoscritto che la tramanda.</p> Paula Gregores Pereira Derechos de autor 2023 Cuadernos de Filología Italiana 2023-11-13 2023-11-13 30 279 288 10.5209/cfit.84444 Da Eva a Eleonora di Toledo: Le Difese delle donne di Domenico Bruni (1552) https://revistas.ucm.es/index.php/CFIT/article/view/84443 <p>Il saggio analizza nel contesto della <em>querelle des femmes</em> l’unico trattato scritto da Domenico Bruni intitolato <em>Le difese delle donne</em>, dedicato alla consorte spagnola di Cosimo I, Eleonora di Toledo. Questo testo non solo ci&nbsp;permette di tracciare la retorica e gli argomenti tipici nella difesa dell’onore femminile e nel contesto storico e letterario del Cinquecento italiano, ma è anche in dialogo con la tradizione giuridica, e prospettive eterodosse che continuavano a riscuotere successo tra i letterati difensori delle donne. La combinazione di tali elementi porta Bruni a costruire una difesa delle donne partendo dal riscatto di Eva, fino ad approdare all’esaltazione della donna di governo e al disvelamento della sovrastruttura patriarcale che organizza la società. Nel saggio, in particolare, si mette in luce l’affondo semi-realistico di Bruni sulla condizione di subordinazione e sacrificio delle giovani donne maritate.</p> <p>Con gli strumenti dell’analisi testuale e di un approccio storico-culturale, si propone la riattualizzazione di questo testo e del suo autore, aggiungendo alla <em>querelle des femmes</em> una voce maschile ad oggi ancora approfondita parzialmente, ma che contribuisce alla discussione su vari livelli interpretativi.</p> Clara Stella Derechos de autor 2023 Cuadernos de Filología Italiana 2023-11-13 2023-11-13 30 289 308 10.5209/cfit.84443 Clelia Romano Pellicano: la hija feminista del Risorgimento italiano https://revistas.ucm.es/index.php/CFIT/article/view/78290 <p>El objetivo de este artículo es analizar, desde un punto de vista social, los ensayos publicados por la escritora italiana Clelia Pellicano entre 1907 y 1909 en las revistas <em>Nuova Antologia</em> y <em>La Donna</em>, así como el prólogo escrito para la obra <em>La Donna e La Legge</em> (1910), para justificar su inclusión dentro de la generación de escritoras que se involucraron en la lucha por la consecución de los derechos de las mujeres dentro de la sociedad italiana. A través de ellos se demuestra cómo la escritora parte de una observación directa de las mujeres trabajadoras con un posterior compromiso que la lleva a manifestarse abiertamente como mujer feminista.</p> Giuliana Antonella Giacobbe Derechos de autor 2023 Cuadernos de Filología Italiana 2023-11-13 2023-11-13 30 309 325 10.5209/cfit.78290 «Le foglie […] parevano piccole mani imploranti protezione dagli uomini». Segnali ecologici in Annalena Bilsini di Grazia Deledda https://revistas.ucm.es/index.php/CFIT/article/view/83778 <p><em>Annalena Bilsini</em>, apparentemente il meno sardo dei romanzi di Grazia Deledda in quanto non ambientato in Sardegna, condivide con altre opere della scrittrice Premio Nobel diverse tematiche, in particolare la presenza di una protagonista femminile forte, risoluta, in grado di prendere le redini della famiglia dopo la scomparsa del coniuge. Il focus però verterà attorno alla possibilità di leggere l’opera alla luce dei recenti studi di ecologia letteraria: il rispetto per la terra, per i ritmi della Natura, per gli alberi, custodi e guardiani della casa, evidenziano, in anticipo sui tempi, la necessità di trovare sintonia tra i sentimenti umani e la Natura.</p> Silvia Zangrandi Derechos de autor 2023 Cuadernos de Filología Italiana 2023-11-13 2023-11-13 30 327 339 10.5209/cfit.83778 Luoghi, ricordi, legami: confronti e suggestioni da Josep Pla e Cesare Pavese https://revistas.ucm.es/index.php/CFIT/article/view/77814 <p>Un abitante del Piemonte trova sempre una grande familiarità con le colline della Catalogna ed i suoi vigneti; inoltre, la ruvida schiettezza della popolazione rafforzano questa sensazione. Il lavoro si fonda sul confronto tra <em>El carrer estret</em> di Josep Pla e <em>La luna e i falò</em> di Cesare Pavese, due autori di riferimento del Novecento per la letteratura catalana e per quella italiana. Attraverso le righe di questi romanzi, il reale si confonde attraverso il ricordo ed il sogno, aprendo le porte ad un mondo in continuo divenire.</p> Giorgio Guglielmi Derechos de autor 2023 Cuadernos de Filología Italiana 2023-11-13 2023-11-13 30 341 354 10.5209/cfit.77814 Città, periferia e provincia nella narrativa romana di Alberto Moravia https://revistas.ucm.es/index.php/CFIT/article/view/84188 <p>L’articolo si concentra sulla fase romana della narrativa di Alberto Moravia (<em>La romana</em>, <em>La ciociara</em>, i <em>Racconti romani</em> e i <em>Nuovi racconti romani</em>), esaminando il ruolo e il significato che in essa assume la dialettica città-periferia e città-provincia, specchio di quella più generale fra centro e periferia. La connotazione geografica di questa narrativa, che esplicitamente ne mette al centro fin dai titoli la romanità, rischia di relegarla a un’ottica locale e ristretta, offuscando così la presenza di temi e questioni centrali anche nel resto della produzione moraviana. Tale dialettica si intreccia, inoltre, con il «mito proletario», da cui per sua stessa ammissione lo scrittore fu suggestionato nel primo dopoguerra, ma che non gli impedì di rivolgere uno sguardo disincantato anche sui personaggi popolari e sul loro «mondo morale».</p> Maria Chiara Tarsi Derechos de autor 2023 Cuadernos de Filología Italiana 2023-11-13 2023-11-13 30 355 372 10.5209/cfit.84188 Giorgio Bassani, autor «einaudito». Recepción y censura bajo el franquismo https://revistas.ucm.es/index.php/CFIT/article/view/79259 <p>En el presente artículo se analizan los mecanismos de recepción de la obra del escritor ferrarés en España durante el franquismo, acudiendo a un planteamiento metodológico híbrido, fundamentado en un estudio filológico-comparativo que cuenta con un sólido respaldo documental inédito procedente de diferentes archivos, nacionales e internacionales. Asimismo, enfocaremos el análisis sobre los procesos de transmisión textual, teniendo en cuenta la influencia de la censura como elemento específico de interferencia lingüística y cultural, con la intención de investigar en qué medida ha influido la lectura de Bassani en el contexto de referencia y en la época analizada. A partir de una mirada supranacional, llevaremos a cabo un análisis de la obra bassaniana paralelamente a un trabajo de reconstrucción del contexto político-cultural español, con la intención de apartar la operación literaria de Bassani de su contingencia nacional y enfocar nuestro estudio sobre aspectos de su poética capaces de transferirse y resignificarse dentro de un contexto cultural ajeno.</p> Silvia Datteroni Derechos de autor 2023 Cuadernos de Filología Italiana 2023-11-13 2023-11-13 30 373 393 10.5209/cfit.79259 Tra spirali e disastri della storia: per un approccio critico all’influenza di Il secolo dei lumi, di Alejo Carpentier, su Il sorriso dell’ignoto marinaio, di Vincenzo Consolo https://revistas.ucm.es/index.php/CFIT/article/view/79274 <p>L’articolo si propone di analizzare criticamente l’influenza di <em>Il secolo dei lumi</em> (Alejo Carpentier, 1962), nella traduzione di Maria Vasta Dazzi del 1964, su <em>Il sorriso dell’ignoto marinaio</em> (Vincenzo Consolo, 1976), entrambi romanzi storici. Fornendo spunti tematici e strumenti filologici, il suo obiettivo è approfondire questo legame controverso, oggetto di dibattito tra gli studiosi di Consolo.</p> Alessandro Secomandi Derechos de autor 2023 Cuadernos de Filología Italiana 2023-11-13 2023-11-13 30 395 414 10.5209/cfit.79274 Scrittrici nomadi: la scrittura nella terza lingua di Jhumpa Lahiri e la poesia plurilingue di Amelia Rosselli https://revistas.ucm.es/index.php/CFIT/article/view/75374 <p>Questo saggio è uno studio comparativo della scrittura nella terza lingua della scrittrice indiana-americana Jhumpa Lahiri (1967) e delle poesie plurilingue della poetessa italiana Amelia Rosselli (1930-1996). Entrambe le scrittrici sono state definite soggetti nomadi per la loro identità senza confini e la loro scrittura libera da regole definite. Nonostante lo spazio temporale di quasi mezzo secolo che separa le loro opere e la differenza di genere letterario di prosa e poesia, la loro identità nomade ha fatto avvicinare notevolmente il loro linguaggio. Quindi, esaminando le prose di <em>In altre parole</em> (2015) e <em>Dove mi trovo</em> (2018) di Lahiri e le raccolte di poesia <em>Variazioni Belliche</em> (1964), <em>Primi Scritti</em> (1980) e <em>Impromptu</em> (1981) di Rosselli, questo studio offre una riflessione critica sulle caratteristiche della letteratura nomadica o transnazionale</p> Neda Alizadeh Kashani Derechos de autor 2023 Cuadernos de Filología Italiana 2023-11-13 2023-11-13 30 415 431 10.5209/cfit.75374 Gualdo, Riccardo. Dialoghi tra parole e immagini. Il testo verbale e non verbale nella communicazione specialistica, Roma, Carocci editore, 2022, 135 pp. https://revistas.ucm.es/index.php/CFIT/article/view/88334 Eladio Duque Derechos de autor 2023 Cuadernos de Filología Italiana 2023-11-13 2023-11-13 30 433 434 10.5209/cfit.88334 López Cortezo, Carlos, La estructura moral del Infierno de Dante, Madrid, Akal, 2022, 384 pp. https://revistas.ucm.es/index.php/CFIT/article/view/88725 Mariano Pérez Carrasco Derechos de autor 2023 Cuadernos de Filología Italiana 2023-11-13 2023-11-13 30 435 437 10.5209/cfit.88725 Zangrandi, Silvia T. / Bombara, Daniela / Patat, Ellen (a c. di), Scienza e follia: stravaganza ed eccezione, Bologna, Pàtron Editore, 2022, 405 pp. https://revistas.ucm.es/index.php/CFIT/article/view/84291 Sonia Sánchez Fariña Derechos de autor 2023 Cuadernos de Filología Italiana 2023-11-13 2023-11-13 30 439 442 10.5209/cfit.84291 Lucamante, Stefania, Righteous Anger in Contemporary Italian Literary and Cinematic Narratives, Toronto, University of Toronto Press, 2020, 333 pp. https://revistas.ucm.es/index.php/CFIT/article/view/82753 Stefano Giannini Derechos de autor 2023 Cuadernos de Filología Italiana 2023-11-13 2023-11-13 30 443 445 10.5209/cfit.82753