Cuadernos de Filología Italiana
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<p><em>Cuadernos de Filología Italiana</em> (ISSN 1133-9527, ISSNe 1988-2394) es una revista científica con periodicidad anual, fundada en 1994 por el Departamento de Filología Italiana de la Universidad Complutense de Madrid. Publica trabajo de investigación originales y rigurosos en el ámbito de la Filología Italiana, en español, italiano, inglés o en cualquier otra lengua de amplia difusión internacional.</p>Ediciones Complutensees-ESCuadernos de Filología Italiana1133-9527<p>La revista <em>Cuadernos de Filología Italiana</em>, para fomentar el intercambio global del conocimiento, facilita el acceso sin restricciones a sus contenidos desde el momento de su publicación en la presente edición electrónica, y por eso es una revista de acceso abierto. Los originales publicados en esta revista son propiedad de la Universidad Complutense de Madrid y es obligatorio citar su procedencia en cualquier reproducción total o parcial. Todos los contenidos se distribuyen bajo una licencia de uso y distribución Creative Commons Reconocimiento 4.0 (CC BY 4.0). Esta circunstancia ha de hacerse constar expresamente de esta forma cuando sea necesario. Puede consultar la <strong><a href="https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/deed.es_ES" target="_blank" rel="noopener">versión informativa</a></strong> y el <strong><a href="https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/legalcode" target="_blank" rel="noopener">texto legal</a></strong> de la licencia.</p> <p> </p>Estadísticas 2024
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Equipo Editorial
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2024-11-112024-11-1131349349Due profili discorsivi in contrasto: il caso di poiché e dal momento che in sincronia e diacronia
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<p>Il presente studio intende tracciare il profilo semantico-discorsivo di due connettori classificati come causali, mettendo a confronto il funzionamento di <em>poiché</em> e <em>dal momento che</em> nel discorso. Nella prima parte dell’analisi, che si fonda su testi politici (corpus Europarl) e giornalistici (il <em>Corriere della Sera</em>), vengono messe a fuoco le caratteristiche e le particolarità di entrambi i connettori in sincronia. Nella seconda parte, si esamina la prospettiva diacronica, indagando il contributo di <em>poiché</em> e <em>dal momento che</em> alla costituzione del discorso in testi della tradizione letteraria. L’analisi evidenza che <em>poiché</em> si stabilisce già fin dall’inizio della letteratura italiana come connettore argomentativo di portata semantico-discorsiva ampia mentre <em>dal momento che</em> si limita alla creazione di coerenza locale. L’analisi si svolge nell’ambito di una teoria linguistica dell’argomentazione.</p>Martin Becker
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2024-11-112024-11-113114316110.5209/cfit.87604Forme e funzioni di per quanto riguarda SN. Una descrizione basata su corpus ed una spiegazione cognitiva
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<p>Scopo di questo lavoro è formite una descrizione dell'espressione dell'italiano per quanto riguarda SN. Analizzeremo la variazione formale e le sue diverse funzioni, utilizzando dati quantitativi ed esempi tratti da un corpus. Presenteremo la funzione pragmatiza ad essa assegnata di marcatore tematizo, considereremo inoltre le Unità Informative in cui l'espressione può comparire, per comprendere tutti gli usi di per quanto riguarda SN, non solo quelli tematici. Ricondurremo cosi le diverse funzioni svolte dall'espressione d un'unica funzione cognitiva, quella di riferimento. </p>Alessandro Buttinelli
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2024-11-112024-11-113116318010.5209/cfit.92705Mi godo la vita a Venezia: una ricerca tra gondolieri e studenti su alcune particelle pronominali
https://revistas.ucm.es/index.php/CFIT/article/view/92784
<p>Le lingue romanze e alcune lingue non romanze utilizzano i cosiddetti pronomi riflessivi in contesti in cui non si intende esprimere la riflessività in senso stretto. Esempi sono <em>Mi studio l'intera lezione </em>o <em>Mi mangio un panino. </em>A questi usi si è dato, tra gli altri, il nome di pseudoriflessivi (Oesterreicher 1993). Il loro uso può variare non solo da una lingua all'altra, ma anche da una varietà regionale della stessa lingua all'altra. Il presente contributo propone un approccio all'argomento in italiano dal punto di vista del parlante. Il nostro obiettivo in questo lavoro è quello di studiare la possibile variazione sincronica nell'uso/non uso delle PAR di una serie di verbi per quanto concerne sia i diversi tipi e le forme di CD. Per questo approccio ci siamo basati su un'indagine condotta nel 2023 a Venezia con studenti e gondolieri. I risultati della ricerca vengono valutati e servono come base per una riflessione sulla possibile funzione della particella riflessiva in questi contesti, nonché per un confronto dell'italiano con altre lingue romanze come il francese e lo spagnolo dal punto di vista della semantica deir verbi utilizzati. </p>Martha Guzmán Riverón
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2024-11-112024-11-113118119410.5209/cfit.92784Dall'anteposizione spazio-temporale al contrasto: lo sviluppo diacronico dei connettivi avversativi anziché e anzi
https://revistas.ucm.es/index.php/CFIT/article/view/92781
<p>Sebbene esistano diversi lavori che hanno affrontato l’analisi dell’evoluzione dei marcatori <em>anziché</em> ed <em>anzi</em> (Bazzanella 2003; Musi 2014; Sainz 2014; Visconti 2015, 2019, 2021), il presente studio si propone di integrare un’analisi quantitativa al consolidamento e all’arricchimento degli aspetti qualitativi già esplorati. L’analisi dei due marcatori verrà condotta sia da una prospettiva sincronica, volta a presentare gli usi dei due connettivi nell’italiano parlato; sia da una prospettiva diacronica, attraverso la quale si propone di illustrare i principali fattori in gioco nei processi di mutamento dei connettivi <em>anzichè</em> ed <em>anzi</em> da una prospettiva semantico-pragmatica. Questi connettivi si caratterizzano per l’originario valore spaziale (davanti), temporale (prima) e di comparazione (davanti a/in confronto a), a partire dal quale sviluppano valore di contrasto e, nel caso di anzi, anche di riformulazione. Per l’analisi diacronica si adotta un modello a stadi multipli al fine di mettere in luce le principali fasi che hanno caratterizzato il mutamento dei connettivi <em>anziché</em> ed <em>anzi</em>. Per ciascuno stadio individuato vengono tenuti in considerazione gli aspetti semantici dei due connettivi ((in)compatibilità con il valore originario e/o con il valore nuovo (Giacalone Ramat / Mauri 2012)) e gli aspetti sintattico-distribuzionali che hanno contribuito alla loro rianalisi. I dati analizzati per questo lavoro mostrano come il valore originario dei connettivi in esame, il contesto in cui i connettivi appaiono di volta in volta e la frequenza d’uso con cui i valori innovativi vengono utilizzati in diversi tipi di contesto costituiscano i fattori cruciali per il mutamento semantico.</p>Antonia Russo
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2024-11-112024-11-113119522810.5209/cfit.92781Neostandard o substandard? Criteri metodologici di orientamento per la didattica
https://revistas.ucm.es/index.php/CFIT/article/view/92779
<p>In questo articolo si propone una riflessione su come determinare i confini della varietà standard della lingua italiana e sulle implicazioni che ciò ha sull’insegnamento della lingua, in particolare come L2/LS. Il divario esistente tra l’italiano codificato nelle grammatiche e l’italiano utilizzato dai parlanti nativi ha fatto sorgere per chi insegna l’italiano, da un lato, la necessità di fare riferimento ad una norma, e, dall’altro, la difficoltà di come stabilirla, date le numerose fasi di cambiamento e di riassestamento della norma linguistica attraverso i secoli e le diverse posizioni adottate dagli studiosi circa i fenomeni linguistici da considerarsi parte del nuovo standard. Questa ricerca si inserisce nell’ambito di questa riflessione. Sulla base dei principali studi condotti sul neostandard e di due precedenti studi dell’autrice del presente contributo, in questo articolo si propone un riesame dei tratti dell’<em>italiano dell’uso medio </em>di Sabatini (1990a) alla luce della loro frequenza (in accordo con Sobrero 1992) in un corpus di lingua italiana, e di due criteri, ossia, la funzionalità e l’accettabilità sociale. Questi ultimi permettono di distinguere quali tratti dell’<em>italiano dell’uso medio</em> siano parte del neostandard e quali del substandard. Incrociando i tre parametri sopra menzionati, sarà possibile verificare innanzitutto se i tratti linguistici più frequenti ricadano nella categoria dello standard, neostandard o substandard; in secondo luogo, sarà possibile catalogarli come insegnabili come parte dello standard o neostandard o menzionabili come variante substandard, fornendo così uno strumento di orientamento a chi insegna l’italiano.</p>Anna Zingaro
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2024-11-112024-11-113122924710.5209/cfit.92779Sezione monografica. Dal margine al centro: rappresentazioni della disabilità nella letteratura e cultura dell’Italia contemporanea. Nota introduttiva
https://revistas.ucm.es/index.php/CFIT/article/view/97136
<p>La presente introduzione si sofferma su alcuni nodi cruciali della relazione disabilità/letteratura alla luce della letteratura critica in materia, evidenziando il rapporto osmotico tra le espressioni letterarie, riflesso di una terminologica di sovente percepita come inadeguata, e la cultura dell’Italia contemporanea. Si presentano, inoltre, i saggi di una raccolta dedicati al tema nelle sue varie declinazioni, disquisendo su personaggi con disabilità di opere letterarie, fumettistiche, teatrali così come di persone reali a diverse altezze temporali. Infine, il discorso introduttivo è integrato da un’intervista inedita allo scrittore Sergio Rilletti.</p>Ellen PatatDaniela Bombara
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2024-11-112024-11-1131112210.5209/cfit.97136Nani e ragazzi rana: la solitudine dei freaks italiani
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<p>La disabilità fisica è un tema ben radicato nella cultura popolare italiana dell'Otto-Novecento, in cui non mancano esempi di esseri umani con malformazioni esibiti per intrattenimento dei circhi, nei luna park, nei fiere, descritti più o meno fedelmente nella letteratura e nei fumetti. Ai considdetti freaks, perlopiù ritratti come solitari e disperati (benché il mondo dello spettacolo viaggiante non sembri poi essere più degradante di quello "ordinario"), ci si approccia ambiguamente. Sfruttati e in mostra nei sideshows, i freaks diventano fonte si sdegno o stupore, talvolta persino di ispirazione, nondimeno è con reticenza che in generale vengono accolti dalla società. Sulle tracce di freaks reali e fittizi, il presente contributo sfoglia pagine di cronaca dedicata alla narrazione delle "monstruosità di nature" cosi come alcune opere di finzione (Landolfi, Pedrocchi, Albertarelli e Gherlizza, Crovi, Verga) che hanno affrontato la tematica da plurime prospettive.</p>Fabrizio Foni
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2024-11-112024-11-1131234510.5209/cfit.93321Emarginazione, slancio creativo, violenza, oppressione. Personaggi muti nella letteratura italiana contemporanea come studio di caso
https://revistas.ucm.es/index.php/CFIT/article/view/92936
<p>Il presente lavoro si propone di esaminare, in alcuni racconti e romanzi di autori italiani tra fine Ottocento e prima metà del Novecento, il personaggio muto, sia maschile che femminile, utilizzando il quadro teorico fornito dagli studi sulla disabilità. Le complesse e sfaccettate elaborazioni letterarie dello svantaggio corrispondono a precisi modelli di rappresentazione del soggetto disabile (Gardou), che rispecchiano i modi in cui la società italiana si pone di fronte al diverso, all'altro da sé. </p>Daniela Bombara
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2024-11-112024-11-1131476310.5209/cfit.92936"Zoppaccia, guercia e sbiobbina". Letteratura e disabilità nelle novelle di Pirandello
https://revistas.ucm.es/index.php/CFIT/article/view/92753
<p>L'articolo si propone di rileggere le <em>Novelle per un anno </em>di Pirandello per indagare la rappresentazione della disabilitá. La galleria di personaggi con svantaggio fisico o ritardo cognitivo presente nella raccolta lascia supporre che Pirandello interpreti un'istanza di maggiore realismo rispetto alla narrativa modernista, così come l'adozione di moduli di ascendenza verghiana sembra operare nella direzione di una ripresa della tradizione verista. In realtà, un'analisi dei testi porta alla luce come la tematizzazione della disabilità sia funzionale a un superamento della tradizione naturalista, a cui lo scrittore si rapporta in modo dialettico, ricorrendo a diverse tecniche: la caratterizzazione del personaggio in senso caricaturale o grottesco, la trattazione comica della vicenda, la divagazione esistenziale a partire dalla riflessione sulla sorte del personaggio disabile, la lettura allegorica della situazione di svantaggio, la tendenza alla fantasticizzazione della disabililtà. </p>Sara Lorenzetti
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2024-11-112024-11-1131658010.5209/cfit.92753«Donne, preferite i gloriosi mutilati!». Protesi narrative in F.T. Marinetti
https://revistas.ucm.es/index.php/CFIT/article/view/92780
<p>Il contributo si concentra sulla rappresentazione del mutilato come disabile nell'opera di F. T. Marinetti. Dapprima sono passati in rassegna i luoghi in cui l'autore celebra il corpo degli amputati di guerra. Successivamente si rintracciano nei medesimi scritti degli aspetti problematici. Infine segue un bilancio critico sul trattamento della disabilità da parte di Marinetti e del futurismo.</p>Vincenzo Pernice
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2024-11-112024-11-1131819010.5209/cfit.92780Lo sguardo di Cinto, il diverso, per vedere un mondo che non c'è più
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<p>L'articolo prende in considerazione una narrazione laterale della disabilità attraverso le pagine de <em>La luna e i falò </em>(1950) di Cesare Pavese, assumendo lo sguardo di Cinto: personaggio con un'infermità e custode, al contempo, del più alto grado di valore della fanciullezza. Il termine <em>disabile </em>nel corso del tempo ha acquisito una riconfigurazione del propprio significato (Schianchi 2012): in questo caso, il visible e l'invisible della diversità costituiscono l'episteme di un racconto assimilabile a un'operazione di montaggio dei nodi dell'intreccio; la <em>pìetas </em>del protagonista Anguilla e l'impedimento fisico di Cinto sono come pianeti in rotta di collisione. Il racconto di Pavese, scrittore "diverso" per eccellenza nel Novecento che ai diversi, agli outsider, agli emarginati ha sempre guardato, fonda le proprie radici su due principali livelli narrativi: l'infanzia e la maturazione, che indicano rispettivamente l'avventura e la delusione -<em>Leitmotiv </em>vibratile e palpabile dell'intera poetica pavesiana. La disabilità è qui, dunque, <em>locus </em>narrativo nel quale il protagonista ritrova in Cinto i riflessi di una giovinezza sbiadita, e quello che sembrava essere un limite invalicabile trova riscatto nella forza di un racconto che contempla la virtù dell' autenticità. I personaggi di una storia diventano i vettori di un <em>vulnus</em>, ma è la loro narrazione a far mutare la visione che si ha di essi. Del resto, la vera letteratura può far cambiare la percezione che si ha del mondo e di chi lo abita. Cinto, infatti, che ha sempre sentito le storie raccontate da altri, con l'amicizia di Nuto e Anguilla riuscirà per una volta ad essere il protagonista della propria narrazione. </p>Alessandro CutronaSalvatore Ferlita
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2024-11-112024-11-1131919910.5209/cfit.92802Villain, eroi, vittime sacrificali. L'evoluzione delle rappresentazioni della disabilità nei fumetti Bonelli (1990-2020)
https://revistas.ucm.es/index.php/CFIT/article/view/92788
<p>Il nostro saggio è dedicato all'analisi sociologica di alcune rappresentazioni della disabilità nel fumetto popolare italiano, con l'obiettivo di mostrare come, attraverso lo studio delle narrazioni grafiche di questo <em>medium</em>, sia possible monitorare in che modo e con quali esiti siano cambiate le strategie per rappresentare la disabilità. In quanto violazione del normale, la rappresentazione della disabilità è stata usata come grimaldello comico e come elemento caratterizzante dei <em>villain</em>, ma anche come metafora della diversità e del peso delle responsabilità dei supereroi. In Italia, i fumetti Bonelli hanno acompagnato varie generazioni riuscendo sempre a raccontare le mutazioni socioculturali e a fondere produttivamente divertimento, qualità e acculturazione in un delicato equilibrio, fondato sulla contaminazione tra realismo e fantastico, politica e ideologia, avventura e storia. Queste produzioni popolari definiscono i contorni del turbolento rapporto tra lettori, società e fumetto (Frezza 1999, 2017). L'analisi dettagliata di alcuni fumetti Bonelli - in un percorso che vede coinvolte le testate <em>Ken Parker</em>, <em>Dylan Dog e Gea </em>- consentirá di mappare, attraverso la coalescenza e i cnflitti tra processi culturali, forme estetiche e fenomeni mediali (Abruzzese 1979; Couldry 2016), la transformazione delle concezioni sociali della disabilità, la centralità dei processi di convergenza technoculturale (Jenkins 2006) bell'aprire inediti spazi di partecipazione dei pubblici alla produzione, distribuzione e consumo dei prodotti culturali.</p>Lorenzo Di PaolaMario TirinoSimona Castellano
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2024-11-112024-11-113110111110.5209/cfit.92788Capacità nascoste. Riflessioni sui supercrip
https://revistas.ucm.es/index.php/CFIT/article/view/92743
<p>Il presente elaborato propone alcune riflessioni sulla disabilità, in particolare sui <em>supercrip </em>(letteralmente "superstorpio"), analizzando i venticinque racconti di <em>Capacità nascoste. La prima antologia </em>diversamente <em>thriller </em>(2012) di Segio Rilletti e Elio Marracci. Nella prismatica e sfaccettata configurazione della raccolta, si presentano svariati personaggi con disabilità`nonché plurime ambientazioni, tematiche e generi. Sviando dalle stereotipizzazioni, concentrandosi sulla persona e concedendo <em>agency </em>ai protagonisti, si osserva un parziale disallineamento dalla tipica retorica sulla "superdisabilità" prettamente eroica o d'ispirazione. </p>Ellen Patat
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2024-11-112024-11-113111312810.5209/cfit.92743Guardarsi dentro: uno studio sul percorso artistico di Ketty La Rocca fino alla malattia come possibilità espressiva definitiva
https://revistas.ucm.es/index.php/CFIT/article/view/92839
<p>Nell'ultima fase della sua breve esistenza, Ketty La Rocca (1938-1976), oggi annoverata tra le più importanti artiste concettuali italiane del secolo scorso e tra le maggiori esponenti della poesia visiva e concreta degli anni Sessanta e Settanta, combatte contro il cancro. Questi anni in cui alla lotta poetica si affiancherà quella per la vita, la vedranno nella pienezza della sua ricerca avanguardista, intermediale, basata sul ripensamento della relazione tra corpo, immagine, linguaggio, identità e alterità. La malattia sarà messa al servizio della sua denuncia di una comunicazione limitante, alienante, salsata e inefficace: l'artista utilizzerà le radiografie del proprio cranio attaccato dalla patologia terminale sovrapposte al negativo di fotografie delle propie mani su cui scriverà "you", il suo celebre richiamo. La disamina di quest'ultimo, cruciale momento, terrà conto di tutto il perscorso di La Rocca, nel quale vi si iscrive con lucida coerenza. </p>Rosanna Gangemi
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2024-11-112024-11-113112914210.5209/cfit.92839Gheno, Vera, Femminili singolari. Il femminismo è nelle parole, Florencia, Effequ, 2022, 227 pp.
https://revistas.ucm.es/index.php/CFIT/article/view/91260
Laura Melero Carnero
Derechos de autor 2024 Cuadernos de Filología Italiana
2024-11-112024-11-113132532710.5209/cfit.91260Alighieri, Dante (2023), Commedìa. Inferno, edizione critica e commento a cura di Antonio Lanza, Fascicoli monografici «Letteratura italiana antica», xxiv, Pisa-Roma, Fabrizio Serra editore, pp. xv-486
https://revistas.ucm.es/index.php/CFIT/article/view/65158
Cristina Barbolani
Derechos de autor 2019 Cuadernos de Filología Italiana
2024-11-112024-11-113132933410.5209/cfit.65158Patat, Alejandro / Poitrenaud, Lamesi Brigitte (a c. di) (2021), Passeurs. La letteratura italiana del Secondo Novecento fuori d’Italia: ricezione e immaginario (1945-1989), Bruxelles, Peter Lang, 284 pp.
https://revistas.ucm.es/index.php/CFIT/article/view/92175
Gisela Vommaro
Derechos de autor 2024 Cuadernos de Filología Italiana
2024-11-112024-11-113133533710.5209/cfit.92175Poitrenaud-Lamesi, Brigitte (2023), Immaginari e povertà. San Francesco nella creazione contemporanea, Padova, Edizioni Messaggero, 220 pp.
https://revistas.ucm.es/index.php/CFIT/article/view/92713
<p>The book <em>Imaginaries and poverty. Saint Francis in contemporary creation</em>, written by Brigitte Poitrenaud-Lames and published in 2023 by Messaggero editions, presents a preface by Paolo Grossi. In the four chapters of the volume, preceded by an extensive introduction that traces the rich critical production around Saint Francis, we have the opportunity, not only to retrace various artistic interpretations of this personality and his message, but also to consider how much some characters are actually capable of arising such strong emotions and interests that makes them always subject of further reinterpretations and rediscoveries. This kind of characters is able to become a constant reference point and comparison even in our contemporaneity. Each interpretation proposed in this book highlights one or more aspects of Francis, one or more characteristic. All the interpretations contribute to reiterate the extraordinary strength of the represented subject. A text that represents the saint of Assisi through the gaze of those who were influenced by his message that helps us to observe this multifaceted figure from all possible angles, enriching our perception of him, leading us to a fuller knowledge, albeit not an exhaustive one.</p>Patrizia Linossi
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2024-11-112024-11-113133934210.5209/cfit.92713Adamo, Giuliana / Cuevas, Miguel A. (a c. di) (2023), Maria Attanasio. Quattro decadi di bifronte scrittura disobbediente, Roma, Castelvecchi Editore, 203 pp.
https://revistas.ucm.es/index.php/CFIT/article/view/92272
Paola Capponi
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2024-11-112024-11-113134334710.5209/cfit.92272Geografía e iconografía de un viaje principesco en la segunda mitad del siglo XVII: el grand tour ibérico de Cosimo III de’ Medici y sus imágenes
https://revistas.ucm.es/index.php/CFIT/article/view/84936
<p>La documentación sobre el viaje que Cosimo III de Medici hizo por España y Portugal entre 1668 y 1669, en gran parte inédita, es una fuente de excepcional interés para conocer la situación de la Península ibérica en ese momento, especialmente por la crónica visual realizada por el pintor Pier Maria Baldi, autor de las 120 acuarelas de la <em>Relazione ufficiale</em>, manuscrito conservado en la Biblioteca Medicea Laurenziana (Florencia). En este artículo fijamos de forma definitiva el itinerario del viaje, testimonio histórico fundamental sobre el desarrollo de un <em>grand tour</em> en el contexto ibérico.</p>Xosé Antonio Neira Cruz
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2024-11-112024-11-113124926710.5209/cfit.84936Genealogie formali nelle narrazioni degli autori-editori. Scelte stilistiche e tematiche ricorrenti nella memorialistica editoriale
https://revistas.ucm.es/index.php/CFIT/article/view/92585
<p>L'articolo si propone di indagare le memorie editoriali come uno specifico genere letterario afferente all'orizzonte delle scritture del sé. Dalla seconda metà dell'Ottocento, infati, con le <em>Memorie di un editore </em>di Gaspero Barbèra, fino ad oggi, in cui registriamo una grande diffusione di scritti autobiografici di editori-autori italiani, come Roberto Calasso, Ginevra Bompiani e Sandro Ferri, la memorialistica editoriale è stata contraddistinta da una serie di elementi formali e approcci strutturali rocorrenti. Pur nella diversità degli orizzonti creativi, il ritorno costante di determinati tratti induce ad analizzare complessivamente le opere. Il saggio analizza le scelte stilistiche e tematiche all'interno di alcuni testi autobiografici di editori ed editrici italiani dalla seconda metà dell'Ottocento ad aggi. L'obiettivo è quello di individuare elementi testuali che permettano di avere uno sguardo di insieme su questo specifico genere letterario, capace di contribuire con una prospettiva nuova agli studi sulla storia dell'editoria. </p>Marco De Cristofaro
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2024-11-112024-11-113126928810.5209/cfit.92585Jorge Guillén y el mundo editorial y crítico italiano: cartas a su hija Teresa
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<p>Jorge Guillén fue inicialmente publicado en Italia en antologías colectivas pero es gracias a su amigo y tambien mentor de su hijo Claudio, Renato Poggioli, codirector de la revista florentina “Inventario” y profesor en Estados Unidos, que se publican libros suyos especialmente con el editor Scheiwiller y su colección All’Insegna del Pesce d’Oro. Tambien aparece la antologia seleccionada y traducida por Juana Granados para Cisalpina y más tarde la de Oreste Macrí para la editorial Sansoni de Federico Gentile, hijo del filósofo. La correspondencia, especialmente con su hija Teresa, muestra los proyectos frustrados, como el de la editorial Guanda para una edición conjunta de po1esías de Jorge Guillén y Pedro Salinas en un único volumen, el de la editorial Lerici, así como evidencia el entusiasmo del poeta español por el modo en que es recibido en dicho país, obteniendo el Premio Nazionale di Poesia Città di Firenze y el Premio de Poesia Etna-Taorminia. Entre sus traductores, especialmente en revistas y editores encontramos a los amigos Eugenio Montale, Carlo Bo, Renato Poggioli, Leone Traverso, Mario Luzi, Piero Bigongiari y, por supuesto, Oreste Macrí.</p>Pedro Luis Ladrón de Guevara Mellado
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2024-11-112024-11-113128930910.5209/cfit.91560L'oggetto mediatore mediato o dimenticato. Discrimine nella letteratura italiana del Novecento per legami fantastici trasformativi o nucleari
https://revistas.ucm.es/index.php/CFIT/article/view/92076
<p>L'ogetto mediatore rappresenta uno dei meccanismi narrativi più efficaci per materializzare l'avvenuto passaggio di soglia tra distinti piani diegetici od ontologici nelle narrazioni fantastiche (Lugnani 1983), sia in quelle appartenenti al canone generico del XIX secolo, sia in quelle modali del XX secolo. Prendendo come esempio testi emblematici delle diverse tipologie di construzione fantastica (Lazzarin 2015), possiamo cogliere all'interno della tradizione letteraria italiana del Novecento uno sviluppo di questa risorsa che perde poco a poco la sua precipua corporeità per far spazio a una presenza indiretta, mediata dall'immaginazione dei personaggi, dai loro sensi vitalia, dalle informazioni di cui dispongo durante il trascorso dell'azione, o che addirittura scompare, lasciando senza controprova l'evento extra-ordinario. Lo schema analitico derivante dalla teoria delle appercezioni (Remorini 2023a) evidenzia inoltre come la presenza dell'oggetto mediatore sia indispensabile per un cambio delle connessioni appercettive di letture intorno a nuovi attrattori referenziali. </p>Paolo Remorini
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