Cuadernos de Filología Italiana
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<p><em>Cuadernos de Filología Italiana</em> (ISSN 1133-9527, ISSNe 1988-2394) es una revista científica con periodicidad anual, fundada en 1994 por el Departamento de Filología Italiana de la Universidad Complutense de Madrid. Publica trabajo de investigación originales y rigurosos en el ámbito de la Filología Italiana, en español, italiano, inglés o en cualquier otra lengua de amplia difusión internacional.</p>Ediciones Complutensees-ESCuadernos de Filología Italiana1133-9527<p>La revista <em>Cuadernos de Filología Italiana</em>, para fomentar el intercambio global del conocimiento, facilita el acceso sin restricciones a sus contenidos desde el momento de su publicación en la presente edición electrónica, y por eso es una revista de acceso abierto. Los originales publicados en esta revista son propiedad de la Universidad Complutense de Madrid y es obligatorio citar su procedencia en cualquier reproducción total o parcial. Todos los contenidos se distribuyen bajo una licencia de uso y distribución Creative Commons Reconocimiento 4.0 (CC BY 4.0). Esta circunstancia ha de hacerse constar expresamente de esta forma cuando sea necesario. Puede consultar la <strong><a href="https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/deed.es_ES" target="_blank" rel="noopener">versión informativa</a></strong> y el <strong><a href="https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/legalcode" target="_blank" rel="noopener">texto legal</a></strong> de la licencia.</p> <p> </p>La riflessione metalinguistica sul mutamento linguistico come strategia didattica per l’acquisizione dell’italiano come LS in apprendenti lusofoni
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<p style="font-weight: 400;">Il contributo si inquadra nel contesto dell’insegnamento della lingua italiana LS ad apprendenti lusofoni, esaminando il mutamento linguistico in prospettiva sia diacronica che sincronica e concentrandosi nel trattamento dell’errore. Sono presi in considerazione due <em>transfer</em> negativi presenti nelle interlingue (IL) degli apprendenti a diversi livelli QCER di conoscenza, che riguardano gli articoli determinativi e i verbi <em>essere</em> e <em>stare</em> (<em>ser</em> e <em>estar</em>). Questi elementi grammaticali sono messi in relazione con le loro principali fasi di cambiamento avvenute in diacronia. Sono successivamente passati in rassegna i <em>transfer</em> riferiti, presenti nelle IL degli apprendenti di livello intermedio (B1 / B2 QCER) ed è, infine, delineata una proposta didattica intenta a stimolare la riflessione metalinguistica e ad agire cognitivamente nel processo di acquisizione e apprendimento della LS.</p>Martina Matozzi
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2025-10-292025-10-293221323010.5209/cfit.100526Aspetti della sintassi volgare d’uso medio e pratico tra Tre e Seicento. Nota introduttiva
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Giovanni Battista BoccardoMargherita Quaglino
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2025-10-292025-10-2932111310.5209/cfit.103202La sintassi nelle lettere di un mercante dalla lingua ibrida. Il corpus avignonese del carteggio di Piero di Matteo Tecchini (1385-1386)
https://revistas.ucm.es/index.php/CFIT/article/view/99783
<div><span lang="NL-BE">Il presente contributo si incentra su un piccolo <em>corpus</em> di lettere del mercante medievale Piero di Matteo Tecchini. Di famiglia fiorentina, questi crebbe in ambiente linguistico provenzale e catalano e risulta autore di centinaia di lettere conservate all’interno dell’Archivio di Stato di Prato. Se l’estrema varietà delle mani che vergano le missive firmate con il suo nome rivela l’esistenza di un’ampia <em>équipe</em> commerciale che lo affiancava, molti dei suoi testi risultano linguisticamente ibridi: le lettere redatte dai suoi collaboratori, in particolare, sono integralmente scritte in un volgare genericamente toscano, laddove quelle di mano del Tecchini (la cui autografia si è provata sulla base di elementi interni al carteggio) presentano, entro un tessuto italo-romanzo, forme spiccatamente catalane. Il lavoro fornisce, allora, l’edizione delle lettere tecchiniane relative al fondaco avignonese, costituito da sei carte, tutte redatte, a fine Trecento, dalla mano identificata come quella propria del mercante, e ne analizza la sintassi e la testualità, ponendo l’accento sui tratti riconducibili alla tendenziale velocità di realizzazione del testo pratico.</span></div>Matteo Agolini
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2025-10-292025-10-2932154610.5209/cfit.99783La sintassi delle registrazioni contabili toscane due e primotrecentesche
https://revistas.ucm.es/index.php/CFIT/article/view/98840
<p>Il contributo tratta della sintassi e della testualità della relativamente vasta galassia delle scritture contabili toscane del Duecento e del primo Trecento: dai semplici elenchi di spese e incassi, alle liste fondiarie e di censi riscossi e da riscuotere, fino alle tenute contabili più complesse che prevedono la registrazione della medesima operazione in libri diversi e il saldo finale delle entrate e delle uscite. Comune tanto agli elenchi “statici” quanto alle tenute contabili “dinamiche” è l’uso altamente formulare della sintassi, sostanzialmente ripetitiva perché funzionale all’individuazione e alla gerarchizzazione degli elementi rilevanti di ciascun movimento contabile.</p>Roberta Cella
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2025-10-292025-10-2932476110.5209/cfit.98840Sintassi e formularità dei ricettari: il caso del Trattato della miniatura
https://revistas.ucm.es/index.php/CFIT/article/view/99176
<p style="font-weight: 400;">L’interesse emerso negli ultimi anni per i ricettari ha favorito la diffusione di glossari specialistici e studi linguistici che hanno permesso di integrare alla tradizionale analisi dei contenuti di questi testi una loro viva rivalutazione in campo linguistico. Meno approfondita, invece, appare oggi l’indagine delle strutture sintattiche dei tardi ricettari di ambito artistico, testimoni imprescindibili della progressiva evoluzione in direzione della più matura forma testuale del trattato rinascimentale. Il contributo si propone dunque di indagare le strutture formulari e i moduli sintattici che caratterizzano il testo del <em>Trattato della miniatura</em>, una raccolta cinquecentesca di 104 ricette per la preparazione dei colori e la realizzazione di elementi paesaggistici, vesti e incarnati. Particolare attenzione sarà dedicata all’analisi dei costrutti sintattici ricorsivi che caratterizzano gli snodi espositivi fondamentali delle ricette (titoli, <em>incipit</em>, elementi incaricati di scandire le diverse fasi del procedimento). Si confronteranno gli esiti dell’indagine con gli studi finora condotti sulla lingua dei ricettari, per valutare in che misura persistono i fenomeni sintattici caratteristici del genere e attraverso quali modalità essi si evolvono in direzione dell’adozione di strutture più ampie e regolarizzate.</p>Eleonora Colla
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2025-10-292025-10-2932638010.5209/cfit.99176Sovradeterminazione modale: un esame dei testi non toscani
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<p>L’articolo presenta una ricerca sulla sovradeterminazione modale nei volgari settentrionali, mediani e meridionali (1300-1420). Scopo del lavoro è allargare la base di dati relativa a questo fenomeno, già minuziosamente indagato – ma con quasi esclusivo riferimento a testi toscani – da Franca Brambilla Ageno (1964). Dallo spoglio si ricavano informazioni utili al più generale approfondimento della sintassi dei verbi modali, dato che il tratto ricorre non solo nel latino tardo e nell’italoromanzo medievale, ma anche in altre varietà antiche e moderne (neolatine e non solo).</p>Cristelli Stefano
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2025-10-292025-10-2932819910.5209/cfit.98830Causalità e consecutività in testi amministrativi di area meridionale tra tardo Medioevo e prima Età moderna
https://revistas.ucm.es/index.php/CFIT/article/view/99364
<p>Il contributo mira a gettare luce sugli andamenti sintattico-testuali di un corpus di testi amministrativi prodotti nel Regno di Napoli in età moderna (lettere di suppliche, lettere di istruzioni, verbali cittadini). Più nel dettaglio, per la loro rilevanza nella complessiva organizzazione dei testi, sono messe a fuoco le relazioni semantiche di causalità e consecutività. L’analisi dei testi mostra i modi in cui scriventi di caratura culturale “mediana” si servono di un ventaglio di strutture e soluzioni sintattico-testuali all’interno di generi socio-discorsivi tipici degli ambienti amministrativi e cancellereschi dell’Italia del tardo Medioevo e della prima Età moderna. In questo modo, il lavoro contribuisce alla ricostruzione del quadro delle prassi e competenze di scrittura di scriventi che, pur senza essere dei letterati, partecipavano al consolidamento di prassi di scrittura necessarie per la gestione della vita amministrativa delle città italiane.</p> <p> </p>Chiara De CaprioAnnachiara Monaco
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2025-10-062025-10-063210111610.5209/cfit.99364Di alcune relative nelle lettere di Alessandra Macinghi Strozzi
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<p>L’articolo raccoglie esempi di subordinate relative riscontrate nelle lettere di Alessandra Macinghi Strozzi, con particolare attenzione ai casi di mancata espressione di che introduttivo, anche in presenza di sovraordinata interposta (relativa embricata), alle spie sintattiche che consento di riconoscere in che il valore pronominale o quello esclusivamente congiuntivo e in specie alla ripresa pronominale, all’accumulo di relative in sequenza, alla morfosintassi delle relative libere.</p>Francesca Geymonat
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2025-10-292025-10-293211712410.5209/cfit.99380I testi ultimi: quindici cedole femminili veneziane dell’anno della peste nera (1348)
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<p>L’articolo presenta l’edizione linguisticamente commentata di quindici cedole testamentarie dettate a Venezia da donne nei mesi successivi allo scoppio della pestilenza del 1348. Trattandosi di documenti verosimilmente non autografi, ma probabilmente dettati, l’interesse per la loro forma linguistica riguarda soprattutto l’organizzazione del testo, in cui si riflettono peculiarmente le condizioni sociali delle autrici. (Macro)sintassi e testualità diventano dunque elementi diagnostici in una situazione storica di emergenza e di eccezionalità qual è quella della peste, che influisce sulla concezione e sulla struttura di questi testi.</p>Valentina Modolo Lorenzo Tomasin
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2025-10-292025-10-293212515310.5209/cfit.98822Osservazioni sintattiche su testi pratici di provenienza trevigiana (prima metà del Trecento)
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<p>L’articolo prende in analisi una serie di testi pratici (tra cui annotazioni di spesa, note di credito, registrazioni di pagamento) compilata a Treviso nella prima metà del sec. XIV e ne descrive gli usi sintattici, con particolare attenzione all’espressione del pronome personale, agli usi del relativo, dei clitici, delle preposizioni e ai costrutti verbali. Ne emerge il quadro di una lingua a tratti vicina all’oralità, che rifugge spesso dalle canoniche costruzioni gerarchiche delle frasi.</p>Francesca Panontin
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2025-04-292025-04-293215516210.5209/cfit.98797Scrittura epistolare e polifonia. Il discorso riportato nelle lettere di Francesco e Margherita Datini
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<p>Il contributo affronta alcuni aspetti del “discorso riportato” nelle lettere di Francesco e Margherita Datini, mettendo in luce la peculiare interazione tra fattori pragmatici, discorsivi e sintattici osservabile nella scrittura epistolare, genere testuale costitutivamente dialogico e polifonico. Si analizzerà in particolare l’organizzazione dei piani enunciativi, la commistione tra discorso diretto e indiretto, la deissi, l’uso di formule evidenziali citative, la compresenza di costrutti tematizzanti e procedimenti di rappresentazione della parola d’altri.</p>Luca Pesini
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2025-05-192025-05-193216318110.5209/cfit.99376Gli «autentichi libri de’ mercanti»: appunti sulla sintassi e la testualità
https://revistas.ucm.es/index.php/CFIT/article/view/99374
<p>Il contributo prende in esame alcune caratteristiche sintattiche e testuali ricorrenti dei libri di famiglia fiorentini tre-quattrocenteschi. Si tratta di testi che da un lato presentano una scrittura decisamente schematica e formulare, alla base della quale risiede una duplice tradizione scrittoria: quella notarile in latino e quella contabile in volgare; dall’altro sono stati realizzati con finalità essenzialmente pratiche e documentarie da scriventi, perlopiù semicolti, interessati a un puro uso funzionale della scrittura. Sul versante della costruzione del periodo, si analizza un tipo di scrittura sintetica che consiste nel porre la sequenza delle informazioni su un’unica linea prospettica (talvolta azzerando anche la dimensione temporale e quella di causa-effetto) per mezzo dell’onnipresente connettivo-demarcativo e; ci si sofferma quindi sui frequenti cambi di progetto sintattici e semantici, sui mutamenti del soggetto sintattico non espressi, sulle costruzioni a tema sospeso. Sul piano della testualità, il focus è in particolare sugli aspetti più caratteristici (e devianti rispetto alla norma) nell’àmbito della progressione tematica del discorso.</p>Alessio Ricci
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2025-10-292025-10-293218319810.5209/cfit.99374Costruzioni inaccusative nel Cinquecento
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<p>Per descrivere alcuni verbi a costruzione inaccusativa presenti in testi letterari ed epistolari del Cinquecento, il saggio prende le mosse dalle diverse configurazioni sintattiche di <em>fuggire </em>(<em>sono fuggito</em>, <em>mi sono fuggito</em>, <em>ho fuggito</em>) presenti nel <em>Cortegiano</em>, nell’epistolario di Baldassarre Castiglione (1497-1529), in altre lettere e opere del Rinascimento.</p> <p>I primi dati emersi da questa osservazione introduttiva vengono analizzati grazie allo studio di Elisabetta Ježek sui verbi a costruzione inaccusativa dell’italiano antico, il primo che ha descritto in chiave diacronica questa importante tipologia di costrutti.</p> <p>Il saggio intende fornire nuovi dati sulla storia di queste costruzioni, attingendo a diversi tipi di testi del Cinquecento (prose letterarie, poesie, lettere, commedie) e soffermandosi sul cambiamento linguistico più rilevante emerso dallo studio di Ježek: la scomparsa nell’italiano moderno della costruzione inaccusativa pronominale (<em>mi sono fuggito</em>, <em>fuggendosi</em>) che era ammessa (e prevalente) nell’it. ant. in tutta la coniugazione, a differenza di quella semplice consentita solo nei verbi composti e non finiti (<em>io sono fuggito</em>, <em>fuggendo</em>).</p> <p>La ricerca prende in esame anche altri verbi a costruzione inaccusativa e gli altri due cambiamenti linguistici individuati da Ježek. Il saggio si conclude con una breve disamina dedicata all’espunzione nella terza redazione del <em>Cortegiano </em>della costruzione <em>si </em>[>sì]<em> è </em>(<em>essere</em> preceduto da <em>sì</em> da non confondere con <em>essersi</em> riflessioni, sporadicamente attestato nell’it. ant.), attestata nella seconda redazione.</p>Roberto Vetrugno
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2025-03-142025-03-143219921210.5209/cfit.99529Bonomi, Milin / Calvi, Maria Vittoria / Uberti-Bona, Marcella (a c. di) (2024), Demolingüística del español en Italia, con un anexo sobre el español en Malta, San Marino y Ciudad del Vaticano, Madrid, Instituto Cervantes, 250 pp.
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Valeria Baruzzo
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2025-10-292025-10-293227727910.5209/cfit.102070Scivoletto, Giulio, Una guerra con la lingua. L’italiano popolare in un epistolario siciliano (1915-1919), Palermo, Bolettino del Centro di Studi Filologici e Linguistici Siciliani, 446 pp.
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Adrià Pardo Llibrer
Derechos de autor 2025 Cuadernos de Filología Italiana
2025-10-292025-10-293228128310.5209/cfit.102015Alighieri, Dante (2024): Vida nueva - Vita nuova, edición bilingüe, traducción, introducción, glosas, correspondencias Barbi/Gorni, índices de primeros versos, bibliografía y sitiografía de Augusto Nava Mora, Guanajuato, MIQ, 300 pp.
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Rosario Scrimieri
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2025-10-292025-10-293228529110.5209/cfit.103203Juan de Valdés (2025): Dialogo della lingua. Studio critico, traduzione e commento di Federico Malandrin, Alessandria, Edizioni dell’Orso, 171 pp.
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Paolo Silvestri
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2025-10-292025-10-293229329410.5209/cfit.103671De Cristofaro, Marco (2023): La memoria, la storia e la Forma. Percorsi autobiografici di Roberto Calasso autore-editore, «Leia», vol. 52, Lausanne-Berlin-Bruxelles-Chennai-New York-Oxford, Peter Lang, 294 pp.
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Aurélie Gendrat-Claudel
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2025-10-292025-10-293229529610.5209/cfit.100769Elisiana Fratocchi (2024): «Con l’esercizio costante»: tra le carte e l’opera di Ada Prospero Marchesini Gobetti. Con un racconto inedito dell’autrice, Napoli, Loffredo, 172 pp.
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<p data-start="87" data-end="720">El volumen <em data-start="112" data-end="199">«Con l’esercizio costante»: tra le carte e l’opera di Ada Prospero Marchesini Gobetti</em>, de Elisiana Fratocchi, propone una relectura profunda de la figura de Ada Prospero, no solo como esposa de Piero Gobetti o como icono del antifascismo, sino como autora autónoma. Basado en un extenso trabajo de archivo (cuadernos, correspondencia, mecanoscritos, documentos editoriales), el libro reconstruye la evolución intelectual y literaria de la autora a través de tres obras centrales: <em data-start="594" data-end="615">La musica più bella</em>, <em data-start="617" data-end="646">Storia del gallo Sebastiano</em> y <em data-start="649" data-end="668">Diario partigiano</em>, además de un relato inédito, <em data-start="699" data-end="719" data-is-only-node="">Racconto di guerra</em>.</p> <p data-start="722" data-end="1198">Fratocchi analiza cómo la escritura de Ada fue, desde su juventud, un ejercicio constante de reflexión, resistencia y testimonio. La autora subraya la función literaria —y no solo militante— de su producción, mostrando cómo cada texto es fruto de un proceso complejo, con reescrituras y mediaciones. El archivo se convierte así en una herramienta interpretativa que permite restituir la coherencia temática y estilística de la obra, más allá de sus aparentes discontinuidades.</p> <p data-start="1200" data-end="1699">Desde una perspectiva filológica y cultural, el libro ilumina diversos aspectos del pensamiento de Ada, desde la pedagogía hasta el compromiso civil y las reflexiones sobre el género. Surge así un retrato poliédrico de una escritora culta y consciente, capaz de transformar su experiencia personal en memoria colectiva. El trabajo de Fratocchi representa una valiosa contribución a la valorización de una figura aún poco estudiada dentro de la historia de la literatura y de la Resistencia italiana.</p>Guido Marchetta
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2025-10-292025-10-293229730010.5209/cfit.103241de Miguel y Canuto, Juan Carlos (2023): Ciò che non esprimo muore. Pasolini e Lorca, due traiettorie a confronto, Pisa, ETS, pp. 64.
https://revistas.ucm.es/index.php/CFIT/article/view/98433
Eleonora Battinelli
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2025-10-292025-10-293230130310.5209/cfit.98433Santato, Guido (2024): Pasolini oggi. Studi e letture, Roma, Carrocci Editore, 234 pp.
https://revistas.ucm.es/index.php/CFIT/article/view/102493
Giulia Cigna
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2025-10-292025-10-293230530710.5209/cfit.102493Piramo e Tisbe nel Boccaccio, fra testi e immagini: nuove fonti, varianti ed “errori” nelle illustrazioni del De mulieribus claris
https://revistas.ucm.es/index.php/CFIT/article/view/98338
<p>Il saggio prende in esame la storia di Piramo e Tisbe, ampiamente raccontata dal Boccaccio nel <em>De mulieribus claris</em>, e offre un’analisi dettagliata delle varianti illustrative nei manoscritti e nelle edizioni a stampa antiche. Lo studio del rapporto testo-immagine ha permesso di approfondire anche la questione delle interferenze con altri testi, e ha portato l’attenzione su alcuni dettagli del racconto boccacciano che si distaccano dal testo delle <em>Metamorfosi. </em>È stato così possibile scoprire che il Boccaccio conobbe e mise a frutto il racconto francese <em>Piramus et Tisbé </em>(forse attraverso la mediazione dell’<em>Ovide moralisé</em>), e che lo schema iconografico delle edizioni a stampa prese in esame sembra risentire della lettura del volgarizzamento ovidiano di Giovanni Bonsignori.</p>Alessia Tommasi
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2025-10-292025-10-293223125010.5209/cfit.98338Neoplatonismo renacentista y poesía encomiástica en el reino de Nápoles: caracterizaciones luminosas y solares del poder en Garcilaso de la Vega, Vittoria Colonna, Luigi Tansillo y Bernardo Tasso
https://revistas.ucm.es/index.php/CFIT/article/view/96713
<p>En este trabajo atenderemos a una de las dimensiones de la poesía encomiástica escrita en el espacio literario hispanoitaliano del Reino Nápoles durante la primera mitad del siglo XVI. Estudiaremos cómo en ella se manifiestan determinadas huellas del imaginario neoplatónico de la luz y el sol en la caracterización lírica de determinados personajes relacionados con los ámbitos del poder napolitanos. Para ello nos basaremos en cuatro poetas fundamentales en la conformación de dicho espacio en el periodo que nos interesa: Garcilaso de la Vega, Vittoria Colonna, Luigi Tansillo y Bernardo Tasso.</p>Ginés Torres Salinas
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2025-10-292025-10-293225126610.5209/cfit.96713Giuseppe Ungaretti e Jorge Guillén: tappe epistolari inedite di un sodalizio intellettuale
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<p>L’articolo prende in esame quattro lettere, stando ai dati a nostra disposizione ancora inedite, del breve carteggio tra Giuseppe Ungaretti e Jorge Guillén. Ripercorrendo le tappe degli scambi epistolari, scopo del contributo è ricostruire il contesto e definire il profilo, letterario e umano, di alcune delle personali occasioni d’incontro tra i due poeti.</p>Marilena Ceccarelli
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2025-10-292025-10-293226727610.5209/cfit.97188