La fantasticheria visionaria di Giorgio Manganelli in Centuria: Cento piccoli romanzi fiume

  • Silvia Zangrandi

Resumen

Partendo dalla considerazione che il fantastico è la chiave di lettura più appropriata di questa raccolta, l’inventario degli esseri proposti dall’autore in Centuria è stato diviso in quattro categorie, a dimostrazione di come il fantastico del Novecento sia tutto cerebrale. La disamina delle creature che affollano la raccolta evidenzia da parte di Manganelli un duplice atteggiamento nei confronti di questo mondo: uno che recupera il fantastico tout court, in cui la nostalgia per la tradizione serve per sollecitare smarrimento e disorientamento caratterizzanti il fantastico novecentesco, e uno che reagisce con il repertorio tradizionale, neutralizzandone gli effetti terrorizzanti, e che lo irride tramite l’artificio dell’assurdo. Il campo linguistico, per diretta ammissione dell’autore, è intimamente legato al fantastico: per questa ragione particolare cura è stata prestata alla tornitura sintattica, che ora si dilata in forme paratattiche ora si complica con costrutti ipotattici, e all’ambito lessicale, che evidenzia come lo scrittore giochi con le parole dando vita a elenchi arditi, ad accumuli inusuali di aggettivi e a tutta una congerie di soluzioni inaspettate.

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Publicado
2008-12-29
Cómo citar
Zangrandi S. . (2008). La fantasticheria visionaria di Giorgio Manganelli in Centuria: Cento piccoli romanzi fiume. Cuadernos de Filología Italiana, 15, 181-197. https://revistas.ucm.es/index.php/CFIT/article/view/CFIT0808110181A
Sección
Artículos