Per una teoria kantiana della traduzione
Abstract
Il presente articolo ha l’obiettivo di rintracciare i fondamenti di una teoria della traduzione nell’opera di I. Kant (1724-1804), a partire dalle sue osservazioni su linguaggio e senso comune. In particolare, l’articolo mostra che una teoria trascendentale della traduzione non si limita a porre la base cognitiva pura della traducibilità simmetrica (che avrebbe, perciò, il proprio principio nella struttura della razionalità), ma avverte l’esigenza di riflettere sul carattere concreto e pragmatico delle pratiche linguistiche. Conseguentemente, l’articolo chiarisce il ruolo del senso comune nella formazione del linguaggio in quanto entità culturale aperta e variabile. L’articolo si conclude con una descrizione caratteristica della traduzione alla luce dei guadagni teorici dell’impostazione trascendentale, mostrando che una teoria kantiana della traduzione è in grado di comprendere l’opera di traduzione in quanto impresa culturale.