“Zoppaccia, guercia e sbiobbina”. Letteratura e disabilità nelle novelle di Pirandello
Abstract
L’articolo si propone di rileggere le Novelle per un anno di Pirandello secondo la prospettiva dei Disabilities Studies. La galleria di personaggi con svantaggio fisico o ritardo cognitivo presente nella raccolta lascia supporre che Pirandello interpreti un’istanza di maggiore realismo rispetto alla narrativa modernista, così come l’adozione di moduli di ascendenza verghiana sembra operare nella direzione di una ripresa della tradizione verista. In realtà, un’analisi dei testi porta invece alla luce come la tematizzazione della disabilità sia funzionale a un superamento della tradizione naturalista, a cui lo scrittore si rapporta in modo dialettico, ricorrendo a diverse tecniche: la caratterizzazione del personaggio minorato in senso caricaturale o grottesco, la trattazione comica della vicenda, la divagazione esistenziale a partire dalla riflessione sulla sorte del disabile, la lettura allegorica della situazione di svantaggio, la tendenza alla fantasticizzazione della disabilità.
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