"Ma" in marcatori pragmatici deverbali: forme, funzioni e produttività di una diade pragmatica
Abstract
Questo articolo prende in considerazione lo sviluppo, la paradigmaticizzazione e la produttività di una serie di marcatori pragmatici complessi dell’italiano contemporaneo costituiti da due elementi distinti, ossia la congiunzione avversativa ma e un marcatore pragmatico deverbale (ad es., ma dai, ma piantala). Secondo il nostro studio, questo schema complesso può essere descritto nei termini di una diade pragmatica (pragma-dyad), cioè una costruzione diadica avente una funzione procedurale composta da un elemento fisso che si combina con una serie di possibili forme preferenziali. Nel caso qui analizzato l’elemento fisso è appunto ma, che generalmente segnala un contrasto con il punto di vista dell’interlocutore, connotando quindi il valore pragmatico della forma complessa risultante nel senso di un contrasto interazionale. Questo valore di base è poi funzionalmente rimodulato tramite la giustapposizione con diversi fillers compatibili con lo schema, che contribuiscono ad attualizzarlo nel contesto interazionale con sfumature pragmatiche differenti ma riconducibili al nucleo funzionale centrale relativo al contrasto: ad esempio, disaccordo, controaspettatività, mock politeness. Tramite uno studio su corpus, in questo articolo illustriamo i vantaggi empirici e teorici che la nozione di diade pragmatica può offrire nell’indagine di processi di arricchimento funzionale che coinvolgono marcatori complessi.
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