Il Deep Fake: la nuova sfida dell'intelligenza artificiale generativa
Abstract
L'intelligenza artificiale ha inaugurato quello che i filosofi definiscono la "quarta rivoluzione", ponendo l'uomo davanti a molteplici sfide. Sotto il profilo informatico e giuridico, infatti, uno dei maggiori problemi che si profila nel vasto orizzonte delle nuove tecnologie concerne il Deep Fake –– il c.d. il falso profondo –– e la relativa difficoltà di accertamento nell'ambito della digital forensics. Recenti studi hanno confermato, inoltre, che l'impatto di tali strumenti sul meccanismo cognitivo porti l'essere umano a fidarsi di un dato falso e questo anche in misura maggiore rispetto a un dato "vero". Per cercare di ovviare a tale pericolo, l'UE ha inserito le tecniche manipolative nel catalogo delle pratiche vietate previsto dall'Al Act, sebbene il continuo progresso tecnologico imponga una riflessione sul rapporto diritto e tecnologie, nonché sull'idoneità dei moderni strumenti giuridici a far fronte alla sfida dell'intelligenza artificiale.
Lo scopo del presente lavoro è indagare il funzionamento dell'IA generativa di un dato falso, soffermandosi sulle criticità nell'accertamento dei Deep Fake, nonché sulle risposte legislative adottate negli altri ordinamenti giuridici.
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