Vittorio Alfieri e i «Quattro Poeti»

  • Arnaldo Di Benedetto
Keywords: Poesia italiana, «Quattro poeti», canon, Alfieri,

Abstract

Per buona parte del XIX secolo fu diffuso, non solo in Italia, il canone dei «quattro poeti». In Dante, Petrarca, Ariosto e Tasso si vide cioè il culmine della poesia italiana. Dei loro capolavori Commedia, Canzoniere, Orlando Furioso, Gerusalemme Liberata si curarono anche edizioni che li raccoglievano in un unico volume; uno di tali curatori fu il tedesco Adolf Wagner, zio del grande compositore Richard. Non è chiaro quando, con esattezza, e per opera di chi, quel canone si fosse formato; certo fra i primi suoi sostenitori e diffusori vi fu Vittorio Alfieri. Ma il tragico italiano aveva anche una speranza: di potersi insediare come quinto fra i «quattro poeti». L’articolo accenna inoltre ad alcuni riflessi figurativi del canone, evidenti nelle facciate ottocentesche di alcuni teatri; mentre la facciata di un palazzo nobiliare lombardo sembra mettere in atto la speranza di Alfieri: la sua immagine si affianca infatti a quelle di Dante, Petrarca, Ariosto e Tasso.

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Published
2006-01-24
How to Cite
Di Benedetto A. (2006). Vittorio Alfieri e i «Quattro Poeti». Cuadernos de Filología Italiana, 12, 189-194. https://revistas.ucm.es/index.php/CFIT/article/view/CFIT0505120189A
Section
Articles