Da “Eros e civiltà” a “Eros in agonia”. Teoria critica del Selfie

  • Irene Strazzeri Università degli Studi di Foggia (IT)

Resumo

L'articolo prende le mosse da Eros e civiltà di Herbert Marcuse e fornisce una riflessione che ne attualizza l’itinerario di fondo, focalizzando, in particolar modo, la dialettica tra repressione e istinto di morte, e interrogando la misura in cui essa determina e sfigura i rapporti tra il dominio del desiderio e la libertà. L’articolo analizza i meccanismi di assorbimento e neutralizzazione delle istanze rivoluzionarie derivanti dalle spinte pulsionali attraverso l’ “integrazione” e il “contenimento” di tutti gli elementi tradizionalmente critici e di opposizione alla visione del mondo capitalistica. L'Uomo ad una dimensione, è infatti l’uomo integrato in questo tipo di società, caratterizzata da quella che Marcuse chiama una ‹‹tolleranza repressiva››, che elimina il pensiero critico e fa prevalere sempre di più il conformismo, l’indifferenza, l’accettazione di “falsi bisogni”. In fine è esaminata la critica alla riflessione filosofica e sociologica di Marcuse sul desiderio, soprattutto in riferimento al dogma neoliberale di Foucault e alla recente interessante analisi di Byung-Chul Han che, con un felice calambour, nel saggio intitolato “Eros in agonia”, pur riconoscendo nel controllo delle passioni e delle pulsioni e nel principio di prestazione gli strumenti principali, attraverso i quali il potere addomestica e manipola la forza liberatoria dell'Eros, perviene alla conclusione che la rivoluzione come desiderio erotico non è più possibile.

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Publicado
2016-09-22
Como Citar
Strazzeri I. (2016). Da “Eros e civiltà” a “Eros in agonia”. Teoria critica del Selfie. Nómadas. Critical Journal of Social and Juridical Sciences, 49, 283-298. https://doi.org/10.5209/NOMA.53542