Il paliotto d’argento di Olimpia Aldobrandini su disegno di Carlo Fontana nella Chiesa del Gesù di Roma. Dalla prima apparizione documentaria alla dispersione (1682-1798)
Dalla prima apparizione documentaria alla dispersione (1682-1798)
Resumen
Gli studi realizzati a partire dai primi anni Ottanta sulla figura e le funzioni degli agenti nelle diverse epoche dell’Europa moderna hanno offerto la possibilità ad un numero sempre maggiore di studiosi di approcciarsi alla ricerca mediante l’utilizzo di numerosi modelli interpretativi e approcci interdisciplinari. In particolare, l’analisi delle reti di relazioni politiche, sociali e artistiche condotta sulle fonti epistolari si è dimostrata il metodo prediletto d’indagine: la corrispondenza del principe-vescovo di Olomouc Karl von Lichtenstein-Castelcorno con i membri della Curia romana non fa eccezione. Il ruolo di tramite tra il contesto dell’Urbe e il prelato era ricoperto dal suo agente Giovanni Petignier: in una lettera inviata nell’agosto 1682, Petignier lo informa sulla donazione di un paliotto d’argento di seicento libbre alla Chiesa del Gesù da parte della principessa Olimpia Aldobrandini-Pamphilj. Scopo del presente articolo riguarda la ricostruzione storica della vicenda che vide protagonista il prezioso arredo, dalle prime tracce documentarie fino alla sua dispersione, al fine di sottolineare il ruolo di cultural transfer ricoperto dall’agente nel contesto socioculturale della Roma di fine Seicento, nonché attribuire la scultura all’architetto Carlo Fontana analizzando i legami intrattenuti da quest’ultimo con la famiglia Pamphilj.
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