Italiano, oggi: l’antico, il nuovo

  • Gian Luigi Beccaria

Abstract

La lingua italiana è in sostanza mutata assai poco nel tempo, si apre al nuovo restando saldamente ancorata al passato. La civiltà contadina soppravvive ancora nelle frasi idiomatiche d’uso, ma altre sono ora le fonti moderne per nuovi apporti: il mondo delle macchine, dell’informatica, delle tecniche, delle scienze. A giornali e televisione tocca il compito di diffondere le parole nuove. Non più ai libri, agli scrittori, come in passato. L’italiano scritto si va oggi orientando sempre più verso l’oralità. Il linguaggio settoriale che da ultimo ha pesantemente influenzato la nostra lingua, sia scritta che parlata, è il linguaggio della burocrazia, producendo livellamenti e formulismi di vasta diffusione anche nell’italiano standard.

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Pubblicato
2002-01-01
Come citare
Beccaria G. L. (2002). Italiano, oggi: l’antico, il nuovo. Cuadernos de Filología Italiana, 9, 191-203. https://revistas.ucm.es/index.php/CFIT/article/view/CFIT0202110191A
Fascicolo
Sezione
Articoli