«Le parole sono tenere cose»: spunti per un’analisi linguistica e strutturale di La casa in collina di Cesare Pavese
Abstract
Lo studio intende offrire una lettura su più piani di La casa in collina a partire dall’abolizione del distacco prospettico dell’autore dalla sua materia e da una sua immersione nel flusso degli avvenimenti, per passare poi all’esigenza di analisi e di autoanalisi e alla sostituzione del principio di causalità con quello relativistico che implica una concezione dell’esistenza come pura possibilità. Nell’assetto generale del racconto troviamo momenti narrativi e momenti di riflessione e il punto di vista nella conduzione del racconto non è affidato unicamente al narratore, ma viene spesso filtrato attraverso le parole dei personaggi chiamati in scena. La realtà storico-politica qui rappresentata non impedisce di dar vita a situazioni lirico-descrittive e a momenti intensamente dolorosi che sollecitano l’emozionalità del lettore. La presenza imponente del dialogo, mezzo mimetico per antonomasia, dà a Pavese la possibilità di ricreare il parlato popolare: tramite l’uso di dialettismi, di ridondanze morfosintattiche, di pleonasmi, del che polivalente egli riproduce la parlata informale e quotidiana e riferisce con autenticità le parole del personaggio.Downloads
##submission.format##
Licenza
La revista Cuadernos de Filología Italiana , para fomentar el intercambio global de conocimiento, permite el acceso sin restricciones a sus contenidos desde el momento de su publicación en la edición electrónica, por lo que es una revista de acceso abierto. Los originales publicados en esta revista son propiedad de la Universidad Complutense de Madrid y es obligatorio indicar su origen en cualquier reproducción total o parcial de la misma. Todos los contenidos se distribuyen con una licencia de uso y distribución.
Reconocimiento de Creative Commons 4.0 (CC BY 4.0).
Este hecho debe hacerse explícitamente en esta forma cuando sea necesario. Puede consultar la versión informativa y el texto de la licencia legal .
La revista Cuadernos de Filología Italiana no recibe honorarios por la presentación de trabajos o por la publicación de sus artículos.