La araldica nell'iconografia dei santi

  • Vittoria Camelliti Università degli Studi di Udine

Resumen

Non sempre gli attributi iconografici dei santi sono classificabili come segni araldici: nella maggior parte dei casi si tratta di emblemi generici, funzionali al riconoscimento dei diversi personaggi. Il santo (la cui immagine, di per sé, è spesso assunta a segno araldico), può essere qualificato araldicamente da attributi che gli sono propri e che lo identificano in quanto tale (come nel caso del vessillo crociato di san Giorgio o del piviale gigliato del santo angioino Ludovico da Tolosa); oppure da attributi ‘esterni’ che lo riqualificano in senso identitario, come accade per i santi patroni cittadini cosiddetti vessilliferi. In assenza di attributi specifici, la qualificazione araldica dei santi è possibile grazie all’inserimento degli elementi di uno stemma (figure e colori) sulle sue vesti, all’interno degli sfondi e in altri dettagli della composizione. Le strategie figurative sono varie e impiegate secondo modalità simili sia con riferimento all’araldica civica che all’araldica familiare in contesti di devozione privata.

Descargas

Los datos de descargas todavía no están disponibles.

Descarga artículo

Crossmark

Métricas

Publicado
05-02-2025
Cómo citar
Camelliti, Vittoria. «La Araldica nell’iconografia Dei Santi». Eikón / Imago 14 (febrero 5, 2025): e96775. https://doi.org/10.5209/eiko.96775.